Reseña del libro "Corrispondenza d'amorosi sensi: Grande Amore in Via Nicolò Piccolomini"
Il romanzo di "Hugo" Pino Donato, "Corrispondenza D'amorosi Sensi" sottotitolo: Grande amore in Via Nicolò Piccolomini narra una storia d'amore realmente vissuta dall'Autore. Anche nel romanzo, come nella vita, il protagonista è collaudatore presso la Porsche di Zuffenhausen in Germania dove gode della stima incondizionata dei suoi capi che ne riconoscono il valore, la precisione, la competenza straordinaria nell'ambito di motori di macchine da corsa ad altissima velocità. Nell'estate del 1973 Hugo fa la conoscenza di una bellissima giovinetta, delicata e fine d'aspetto nonché dalla personalità dolcissima e se ne innamora perdutamente essendo corrisposto in pieno. In un'atmosfera ricca di tenerezze e belle occasioni dello stare insieme senza problemi di nessun genere, né economici né caratteriali, le giornate fluiscono liete, pur mostrando qui e là come dei presagi inquietanti di sviluppi ignoti che allarmano per quanto sommessamente il protagonista proprio perché non sa a che cosa ascriverli eppure percepisce un certo disagio psicologico appunto senza sapere da che cosa derivino. Si tratta di leggeri malesseri che accusa la giovinetta i quali presto passano senza lasciare visibile traccia. A proposito di tali presagi si rivelano particolarmente interessanti la struttura del romanzo e lo stile in cui è condotto. La struttura si costruisce sul susseguirsi degli incontri tra l'uomo e la donna i quali sono scanditi da date precise e orari scritti in cifre e formati non da ore approssimative, ma dall'esplicazione di ore comprensive di volta in volta addirittura dei minuti, orari i quali ricordano apparentemente il cronometraggio usuale nelle corse automobilistiche, dove ogni minuto e ogni secondo sono registrati necessariamente con precisione estrema. In un romanzo la presenza di tali orari può sembrare quanto meno strana, in realtà sorge da una organizzazione semantica profonda, come andiamo a vedere. I tre mesi trascorsi con la ragazza sono presentati come fossero una corsa verso la meta che si avvicina sempre più e come fossero pertanto da marcare minuto per minuto. Gli orari così espressi e sparsi qui e là con una certa frequenza rendono esplicito il passare del tempo che resta per raggiungere la meta, quasi la vita dei due protagonisti fosse una corsa verso la destinazione che si appressa sempre più, come il traguardo di una corsa. Di fatto la destinazione viene raggiunta alla fine della corsa cronometrata nel crescendo dovuto all'affanno dell'arrivo al traguardo, ossia alla fine del romanzo, ma il traguardo non è il lieto fine, è la morte della ragazza di leucemia fulminante, quella malattia di cui emergevano qui e là inquietanti presagi, avvertimenti appena percettibili in stati psicologi di lieve allarme e malessere senza che fosse conosciuta una causa precisa, esplicita. Lo stile è chiaro, fluente e segue lo scorrere del tempo fino alla fine, accompagna per così dire senza intoppi la corsa del tempo verso la meta, una corsa che sta alla base degli eventi come se il filone conduttore della trama fosse il tempo che faccia capolino qui e là inesorabile in orari sempre verificati e tenuti sott'occhio dal protagonista, quasi Hugo fosse consapevole della preziosità e brevità dello stesso, il tempo limitato della vita in corsa verso la sua meta finale. Ed in questo consiste uno dei principali motivi di fascino che stanno alla base del romanzo. Ma l'amore del protagonista per quella che fu la donna della sua vita non termina con la morte della ragazza tanto amata.Questo amore si estende oltre la morte e diviene una foscoliana corrispondenza d'amorosi sensi tra l'Autore proiettato autobiograficamente nel suo personaggio e la sua donna per tutta l'eternità, un amore cui il protagonista resterà fedele per sempre, ciò in una visione piuttosto nuova dell'uomo futuro, capace di sentimenti che non si esauriscono nel breve tempo, capace di tener fede nel tempo lungo a sentimenti che ha sentito in profondità...